Povertà, una foto che parla più delle parole ...


Una foto che parla più delle parole e che rende bene l'idea della situazione sempre più grave che sta attraversando il nostro paese ... scattata a Torino, si può vedere una piccola bimba che disegna mentre sta nel passeggino e sua mamma che rovista nel bidone della spazzatura lì di fianco ...

La foto è stata scattata qualche giorno fa da
Big Daddy, che poi spiega di non aver avuto il coraggio di scattare altre foto ne di avvicinarsi ulteriormente per dare aiuto alla donna. A chi chiedeva se quella era veramente la mamma, ha confermato che "è la mamma ma non potevo certo farle il book. Già così mi sono sentito male a fotografarla, seppur per una buona causa" ...

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Dopo la crisi anche i guai per il formigonismo Tremano 30mila imprese sotto l’ombrello Cl


Imprenditori, banchieri, funzionari, dalla sanità alle aziende pubbliche: all'interno della galassia di "Comunione e fatturazione" si resta in silenzio e non ci si espone, ma ci si chiede quanto potrà durare. L'apparato di potere punta a difendere poltrone, incarichi, clientele

Prima il terremoto della crisi. Appalti e commesse che crollano. Le banche che non fanno credito. Lo Stato che non paga più. E adesso il sole che si oscura. Il sole si chiama Roberto Formigoni, da 17 anni governatore padrone della Lombardia, il motore più potente dell’economia nazionale. È lui, il celeste, il punto di riferimento per migliaia di imprenditori, artigiani professionisti, soprattutto piccoli e piccolissimi, che hanno scelto l’ombrello della Compagnia delle Opere per darsi una mano e mettersi al riparo dagli alti e bassi della congiuntura.

Sono tanti, tantissimi, oltre 30 mila imprese e un migliaio di enti no profit, per il 70 per cento concentrate al Nord e soprattutto in Lombardia, con un giro d’affari globale nell’ordine dei miliardi di euro. Numeri ufficiosi, perché un censimento esatto non è mai stato fatto. È la macchina di Comunione e fatturazione, per dirla con un gioco di parole che dice tutto e anche di più. Perché se un esercito di onesti militanti del movimento fondato da don Luigi Giussani assiste attonita e scandalizzata allo spettacolo del governatore che si trastulla allegramente tra yacht e faccendieri, d’altra parte lo smarrimento si diffonde anche tra le file degli imprenditori ciellini, o sedicenti tali.

È vero che la Compagnia delle Opere, una sorta di Confindustria nata in seno al movimento ecclesiale, si è creata per tempo entrature e appoggi anche in altri ambienti. Basti pensare, come racconta Ferruccio Pinotti nel suo libro La lobby di Dio (Chiarelettere), alla reciproca simpatia sbocciata nei confronti del segretario del Pd Pier Luigi Bersani o l’alleanza sotterranea con il mondo delle coop rosse. Il motore di tutto, però, resta sempre lo stesso: l’apparato di potere, cioè di poltrone, incarichi e clientele varie, che i politici ciellini hanno da sempre assicurato a imprenditori, banchieri e funzionari con il distintivo dei seguaci di don Giussani.

Il formigonismo è la massima espressione di questo sistema. E adesso che il celeste arranca, un misto di delusione, angoscia e smarrimento si insinua tra le fila dei militanti, quelli sinceri e gli opportunisti. Tra i primi vanno annoverati le migliaia di imprenditori del no profit e del volontariato, gente che impegna a fare del bene e assiste attonita alle peripezie, e alle acrobazie, del governatore. Poi c’è la razza padrona il salsa ciellina. Sono loro che si sentono mancare la terra sotto i piedi e forse incominciano a pensare che sarebbe meglio per tutti se Roberto facesse un passo indietro. In pubblico nessuno parla, nessuno si espone, ma tutti si chiedono quanto potrà durare e quali danni potrà fare l’indecente spettacolo in questi giorni finito sotto gli occhi di tutti. E per fortuna che la Lega, l’unica che negli ultimi anni aveva saputo insidiare alcune roccaforti dei formigoniani (nella sanità, nelle aziende pubbliche regionali), non è proprio in condizioni di partire all’attacco. Magra consolazione, però. E allora trema, la razza predona ciellina.

Tremano innanzitutto le aziende che da anni sguazzano nel fiume di denaro che ha inondato il sistema sanitario lombardo, sistema efficientissimo, per carità, come ripete sempre Formigoni. Poi c’è il network del potere vero, quello che comprende banche e grandi aziende. Il mattone innanzitutto con aziende di costruzioni targate Compagnie delle Opere, come il consorzio veneto Consta o la Montagna.

Viaggia a tutta velocità anche una macchina da soldi (e di appalti) come la Fiera di Milano, una galassia di società da sempre presidiata da ciellini doc come Antonio Intiglietta e il deputato Pdl, Maurizio Lupi, amministratore delegato di Fiera Milano congressi. Lupi, per la verità, sembra tutt’altro che affranto dalle disavventure di Formigoni, lui che da sempre ne soffre l’esuberanza. Un ex manager della Fiera è anche Claudio Artusi, a capo di Citylife, il più ambizioso progetto immobiliare milanese, tra grattacieli e palazzi da archistar. E anche un manager di lungo corso di simpatie cielline come Luigi Roth, ora a caccia di una poltrona, è transitato dal vertice della Fondazione Fiera.

Resta rampantissimo, anche se da qualche tempo un po’ in ribasso , l’avvocato Graziano Tarantini, classe 1960, fondatore della Compagnia delle Opere a Brescia, fino a pochi mesi fa vicepresidente della Popolare di Milano e presidente in carica dell’azienda energetica A2A, in condominio tra i comuni di Milano e di Brescia. La scalata di Paolo Fumagalli, 52 anni, un altro avvocato ciellino, socio di studio di Tarantini, l’ha portato invece fino al collegio sindaca-le del’Eni e a quello della Cassa depositi e prestiti. Due poltrone eccellenti a cui Fumagalli associa alcuni incarichi nel gruppo Intesa, di cui in passato è stato consigliere. Proprio Intesa è considerato l’istituto di credito che da sempre ha riservato più attenzioni alla Compagnia delle opere. Con l’ex numero uno del gruppo bancario, l’attuale ministro Corrado Passera che nel recente passato aveva a più riprese cercato, in diverse uscite pubbliche, il sostegno dei ciellini. Azionista forte di Intesa è la Fondazione Cariplo dove in quota Cl troviamo il finanziere Angelo Abbondio. Nei prossimi mesi si apriranno i giochi per il rinnovo dei vertici della grande fondazione bancaria nel 2013 e molti pronosticavano un assalto dei ciellini alle posizioni del presidente Giuseppe Guzzetti. Ma con i tempi che corrono, il vecchio democristiano Guzzetti può stare tranquillo

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Lo spread Btp/Bund

Le deludenti indicazioni giunte ieri dai mercati immobiliare e del lavoro statunitensi continuano a pesare sull'andamento dei listini. Sul fronte obbligazionario fiammata del differenziale di rendimento tra Italia e Germania. Tokyo chiude in flessione dello 0,28%. In lieve rialzo le quotazioni del petrolio
Apertura di contrattazioni in forte rialzo sul fronte dello spread Btp/ Bund con il differenziale di rendimento tra i titoli a 10 anni italiani e tedeschi che tocca i 401 punti. Sono in aumento anche i rendimenti dei titoli di Francia (spread a 145) e Spagna (424 e bonos di nuovo al 6%). Per l'Italia il nuovo sfondamento della soglia psicologica dei 400 punti segna un brusco risveglio dopo una fase di ribassista iniziata il 9 gennaio, quando lo spread viaggiava a 531, e culminata un mese fa con il differenziale a 278 punti.

Seduta in ribasso a -0,7% per la Borsa di Milano dopo che ieri i dati tutto fuorché entusiasmanti provenienti dagli Stati Uniti hanno minato la convinzione che la prima economia del mondo stia uscendo a passo spedito dalla crisi. Nel resto d'Europa Londra segna -0,1%, Francoforte +0,1% e Parigi -0,2%.

In Germania crescono più delle attese i prezzi alla produzione. L'indice di marzo ha riportato un incremento dello 0,6% congiunturale e del 3,1% annuo. La stima degli analisti era di +0,4% mensile e di +3,1% annuo. Escludendo l'energia, i prezzi sono cresciuti dello 0,3% mensile e dell'1,6% annuo.


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Corruzione in Italia: fondi UE “andati a ville e matrimoni”

di BBC– 16 aprile 2012 Pubblicato in: Gran Bretagna
Traduzione di ItaliaDallEstero.info

La polizia dichiara che sono in corso indagini su 63 persone, quasi tutte della città di Vibo Valentia, a sud di Napoli.
Sono stati sequestrati conti bancari, automobili e proprietà, il cui valore supera 1 milione di euro ($1.31m; £820,000) Fra le persone indagate ci sono anche due ufficiali della Calabria, roccaforte della ‘Ndrangheta, un’organizzazione criminale.
Gli ufficiali avevano l’incarico di distribuire il denaro UE, stanziato per la rivalutazione delle aree turistiche.
La polizia sostiene che almeno 1.3 milioni di euro di fondi UE sono stati usati in attività fraudolente.
La natura dei reati è stata descritta come particolarmente seria, in quanto la regione ha effettivamente bisogno di nuove infrastrutture turistiche, come afferma l’agenzia di stampa AFP.
La Guardia di Finanza afferma che il denaro è stato usato per estendere ed arredare case private e per donare mobili e tv a parenti o amici in occasione di matrimoni o altri eventi.
L’indagine si sta concentrando su crimini quali frode aggravata per l’ottenimento di fondi pubblici, appropriazione indebita di fondi UE e uso di falsa documentazione.
Negli ultimi anni le autorità italiane hanno progredito nella lotta alla criminalità organizzata, che gode tuttora di immenso potere, soprattutto al sud.

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Cento anni dall’affondamento del Titanic: tradito dalla tecnologia, dalla luna e dall’uomo


Oggi ricorrono i cent’anni dall’affondamento del Titanic. Il leggendario affondamento è ad oggi il più grande disastro navale civile di tutti i tempi. La carena dell’enorme balena di ferro e acciaio si squarciò in 5 tagli al contatto con un grande iceberg a sud della penisola di Terranova: cinque dei compartimenti stagni vennero invasi dall’acqua provocando il disastroso affondamento e la morte di 1523 persone tra cui gli 800 membri dell’equipaggio.
Il Titanic, che partì il 10 aprile 1912 da Southampton in Inghilterra per il suo viaggio inaugurale, era per quei tempi la più grande nave mai costruita.  Sorella dell’Olympic e del Britannic, era di proprietà della White Star Line. Le tre navi erano state progettate e costruite nei cantieri Harland and Wolff di Belfast allo scopo di affermare la supremazia dell’azienda nell’attraversata oceanica da Southampton a New York.
Ristoranti, bar, promenades, sale di lettura, intrattenimento, fumatori, piscina, campo da tennis facevano sognare i suoi ospiti. Era dotato di tre classi per i passeggeri; l’ultima, la terza, ospitava principalmente emigranti. La nave era dotata del migliore sistema radio del tempo.
Il viaggio inaugurale, che partì da Southampton il 10 aprile 1912, era capitanato da Edward John Smith, ospitava a bordo importanti personalità del mondo industriale e politico del tempo.
Il viaggio trascorse tranquillo fino alla giornata del 14 aprile quando, sopraggiunti all’altezza del Terranova, la nave impattò con l’imponente iceberg.
In cento anni di teorie sull’affondamento ne sono sorte a bizzeffe: dal sabotaggio, all’errore umano fino a particolari condizioni climatiche. Non si sa ancora come sia realmente andata la vicenda, tuttavia pezzi di realtà sembrano essere racchiusi in molte tra le teorie presentate. Rivetti inadatti, mancanza di scialuppe, negligenza ma anche agenti atmosferici sono tutti gli elementi che hanno affondato il Titanic.
Sembra infatti che non tutti i rivetti che componevano la nave avessero le caratteristiche adatte per essere fissate sulla carena tanto che l’affondamento non avvenne per uno squarcio, come inizialmente si credeva, ma per il cedimento dei rivetti che diedero vita a sei piccole falle da cui entrò l’acqua. Il timone, inoltre, era più piccolo del necessario, cosa che rendeva le virate molto lente.

La mancanza di scialuppe fu una seconda causa dell’alto numero di vittime. Nonostante ne potesse contenere 32 il viaggio prese il via con sole 16 scialuppe di salvataggio che in molti casi vennero calate mezze vuote. Tutti coloro che morirono nel naufragio perirono per assideramento: tutti avevano il giubbotto salvataggio ma la temperatura dell’acqua di 0 gradi permise solo dieci minuti di vita.
La negligenza giocò un ruolo determinante in quanto gran parte dei messaggi di segnalazione di iceberg vennero ignorati e i telegrafi di bordo utilizzati per inviare i messaggi dei passeggeri; la velocità della nave venne aumentata nonostante i comandanti sapessero dei banchi di iceberg e la rotta venne solo leggermente modificata.
Sembra, inoltre, che particolari condizioni atmosferiche abbiano portato alla presenza di iceberg in un punto dell’Oceano Atlantico in cui solitamente non sarebbero presenti. Il 4 gennaio del 2012 l’allineamento di sole e luna con la terra nel momento di minima distanza gli uni agli altri avrebbe dato vita a maree particolari che hanno condizionato mari e oceani per i mesi successivi. Le intense maree avrebbero spinto gli iceberg molto più a sud rispetto al consueto fino ad entrare nelle rotte delle navi. Una più calda e corposa corrente del Golfo, infine, potrebbe aver accelerato la discesa degli iceberg.

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I problemi che affliggono Apple



Mentre dal punto di vista delle vendite possiamo dire che è un ottimo periodo visto il grande successo del nuovo iPad e dell’iPhone 4s in attesa del nuovo  la società di Cupertino sembra essere particolarmente esposta a critiche.
Abbiamo infatti parlato dei diversi problemi che stanno investendo il nuovo tablet di Apple, come il surriscaldamento che porterebbe la tavoletta digitare a spegnersi.
Un problema che sembrerebbe derivare dalla difficoltà di raffreddarsi di componenti interni. Un altro guaio sembrerebbe colpire il wi-fi, che pare avere problemi di ricezione. Secondo molti utenti infatti in un luogo dove iPhone e iMac Pro avrebbero un’ottima ricezione il nuovo iPad avrebbe invece scarso segnale. Per conoscere gli ulteriori problemi della nuova tavoletta di Cupertino.
Ma in questo periodo Apple si trova anche a dover affrontare una questione a cui ...



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Marte e Venere, dieci anni dopo



11 aprile 2012 El País Madrid

Gli americani sono figli del dio della guerra, gli europei di quella dell'amore, scriveva Robert Kagan nel 2002. Ma dopo i fallimenti in Iraq e Afghanistan e la crisi del modello europeo le cose sono cambiate.
È arrivato il momento di ammettere che siamo diversi, scriveva dieci anni fa Robert Kagan scatenando una polemica infuocata. Gli americani, scriveva Kagan nel suo articolo (“Power and Weakness”, Policy Review 113/ 2002), venerano Marte, dio della guerra, mentre gli europei sono devoti a Venere, dea dell’amore. Gli americani, proseguiva Kagan, vivono in un mondo hobbesiano basato sull’uso della forza. Gli europei invece vivono – o sostengono di vivere – in un mondo kantiano, governato dal diritto e dalle istituzioni. 
E così, mentre gli europei fanno di tutto per liberarsi del potere e della forza, gli americani li utilizzano come strumenti per modellare il mondo a loro immagine e somiglianza. Finita la Guerra fredda, proseguiva Kagan, gli europei si preparavano a vivere in armonia e felicità. Ma l’11 settembre ha dimostrato che il mondo non era cambiato, almeno non nel senso in cui credevano gli europei. Gli abitanti del vecchio continente, però, a quel punto hanno deciso di negare la realtà anziché accettarla. 
L’articolo di Kagan è poi sfociato in un libro omonimo, dando luogo a fiumi di inchiostro e critiche. Oggi, dieci anni dopo, la rivista che pubblicò per prima l'articolo (Policy Review) ci propone un'interessante retrospettiva a opera dello stesso Kagan (“A comment on context”, Policy Review 172/ 2012) e un interessantissimo articolo di Robert Cooper (Hubris and False Hopes), uno degli architetti intellettuali della politica estera europea. 
Kagan ci racconta varie cose che non sapevamo e che ci aiutano a comprendere meglio il suo articolo. Innanzitutto ci ricorda che il testo è stato concepito prima dell’11 settembre e della guerra in Iraq, e che in nessun modo voleva fornire una giustificazione della guerra e delle politiche di Bush. Le differenze tra Europa e Stati Uniti, aggiunge oggi Kagan, sono strutturali, ed erano ben visibili anche all'epoca di Clinton. L’amministrazione Bush le ha soltanto aggravate.
Kagan precisa che mentre scriveva l’articolo il suo riferimento principale era un europeo: Robert Cooper, il diplomatico britannico che per un decennio è stato consigliere di Javier Solana ed è stato anch'egli autore di un testo polemico (“Lo Stato postmoderno”, 2002) in cui sosteneva la necessita di “un nuovo interventismo liberale”.
Secondo Cooper le democrazie europee  dovevano superare le proprie paure e intervenire militarmente all’estero per difendere i valori della democrazia liberale. Il mondo esterno, spiegava Cooper, non era popolato soltanto da entità postmoderne come l’Ue, ma anche da stati classici che si basavano su parametri come la forza e il potere. 
Il terzo gode
Il fatto che la critica di Kagan all’atteggiamento degli europei nei confronti dell’uso della forza fosse condiviso da qualcuno che nel vecchio continente è particolarmente interessante, perché smentisce il carattere permanente e inconciliabile delle supposte differenze tra europei e americani. 
Ancora più interessante è l'articolo scritto da Cooper dieci anni dopo a proposito della “contrapposizione” tra Marte e Venere. Secondo Cooper, dopo gli errori in Iraq e Afghanistan, gli Stati Uniti sono vittima della “debolezza del potere”: la loro enorme forza militare è servita a poco, e Washington ha dovuto imparare una dura lezione di umiltà. Oggi gli Stati Uniti sanno che bisogna affidarsi non soltanto alla forza ma anche alla politica, alla legittimità, alla costruzione dello stato e al diritto.
Nel frattempo, sull’altra sponda dell'Atlantico anche il mondo kantiano e postmoderno in cui gli europei credevano di vivere scricchiola. I due schieramenti, insomma, sono diventati più umili. Venere e Marte hanno pareggiato mentre la Cina avanza minacciosa?
www.presseurop.eu  Traduzione di Andrea Sparacino

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