Licenziato, mollato e suicida

Perdere l'amore e il lavoro in un solo colpo può essere troppo. Lo è stato per Giuseppe Polignino, cinquantunenne milanese che ha scelto di togliersi la vita impiccandosi nel condominio di viale Ungheria 11, nel quale viveva, dopo essere stato licenziato ed essersi separato dalla moglie.
Il corpo dell'uomo è stato ritrovato dalla madre in una cantina a uso comune all'interno del palazzo, dopo che la stessa donna aveva denunciato nel corso della mattina la scomparsa del figlio, del quale non riceveva notizie da sabato 31 marzo.
Quel giorno i genitori (79 anni il padre, 69 la madre) l'avevano visto per l'ultima volta uscire di casa. Poco dopo Polignino aveva incontrato per strada il figlio, al quale aveva detto di sentirsi un po' triste dopo la perdita del lavoro e la separazione dalla moglie. Poi l'episodio che aveva fatto scattare l'allarme da parte della madre e del padre dell'uomo: il ritrovamento in un'altra cantina della famiglia delle chiavi, del portafogli e del cellulare di Polignino. Quindi la denuncia e il corpo ritrovato impiccato ad una trave.
Polognino era un autotrasportatore, ma da qualche tempo era disoccupato: «Aveva perso il posto già da un bel po'. Cercava lavoro tutti i giorni», ha commentato la madre. Alle spalle del licenziamento un solo semplice motivo: «Perché non c'é lavoro», ha chiarito la donna.

Bookmark the permalink.

Leave a reply